
Cos’è la psicologia clinica: preconcetti, benefici e struttura di un percorso psicologico efficace.
Cos’è davvero il percorso psicologico, come si struttura, quali preconcetti non rispecchia, quali benefici porta?
Un percorso psicologico può essere descritto in mille modi diversi. Ogni paziente può tratteggiarlo attraverso parole differenti; un viaggio, un percorso, una danza, una crescita, una narrazione nuova. Motivo per cui definire cosa sia esattamente un percorso psicologico è un compito difficile. Quello che posso fare è descrivere che cos’è il percorso psicologico nel mio modo di lavorare.
Il percorso psicologico, secondo il mio approccio, è un viaggio da percorrere insieme al paziente, un viaggio in cui insieme cerchiamo gli strumenti che ci serviranno per affrontare la domanda che lo porta da me, un sintomo che lo angoscia, un momento di vita complesso, la voglia di scoprire nuove parti di sé. Nonostante avere un’ottima formazione sia per me un prerequisito essenziale, nel mio approccio non mi pongo come esperto, ma costruisco insieme al paziente il percorso che ci attende in un clima di accoglienza, sostegno ed assenza di giudizio.
Quanto può durare un percorso psicologico efficace?
Un percorso psicologico non ha una durata definita ed attraversa varie fasi, quello che è certo è che porta con sé infiniti benefici:
- Migliora la conoscenza di sé e la consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri meccanismi di pensiero.
- Aiuta ad orientarsi verso ciò che si desidera aumentando il senso di padronanza delle propria vita e delle proprie scelte.
- Migliora il proprio benessere e la qualità della propria vita, diminuendo un’eventuale sintomatologia, esplorandone il senso e il significato adattivo che ha avuto per l’individuo fino a quel momento.
- Migliora il proprio rapporto con il passato, sebbene si lavori sul qui ed ora, ritengo che il paziente porti con sé ogni momento tracce del proprio passato, il proprio presente e il seme del proprio futuro.
Cosa NON è un percorso psicologico?
- Non è utile solo per i “matti”, tutti noi attraversiamo fasi della vita in cui il sostegno di una persona esterna e non giudicante può essere di aiuto per affrontarle e superarle. Purtroppo ancora persiste uno stigma verso la possibilità di chiedere aiuto o il preconcetto del “devo farcela da solo”. In realtà non è mai sbagliato chiedere un sostegno e non c’è nulla di cui vergognarsi.
- Non è una pillola magica che risolve i problemi in un attimo, un percorso psicologico richiede impegno e la voglia di mettersi in gioco, i risultati però valgono lo sforzo!
- Non è un luogo in cui veniamo giudicati, o correggiamo le nostre parti sbagliate. Un buon equilibrio psicologico passa proprio dall’accettazione di tutte le nostre parti ed eventualmente dalla ricerca di modalità più funzionali delle attuali di attraversare la nostra vita con tutte le richieste e sfide che porta.